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La spettacolarizzazione del dolore nei telegiornali e nei programmi d’infotainment: da Vermicino al delitto di Avetrana
Cosa ci rende così assetati di informazione? La notizia o il modo in cui questa riesce ad assecondare le nostre strutture narrative?
Il voler trovare in ogni caso di cronaca nera i punti fermi di ogni storia che si rispetti (protagonista, antagonista, aiutanti, morale), ci porta ad avere bisogno di qualcuno che ce la racconti, proprio come vorremmo ascoltarla.
Da questo nasce la capacità dell’infotainment di attrarre a sé, attraverso le notizie di cronaca nera, il più alto numero di ascoltatori. A farci entrare nelle stanze proibite dell’informazione, facendoci credere di mostrarci quello che in realtà non potremmo vedere, sono stati anche i telegiornali, che insieme ai programmi di infotainment hanno corso insieme una maratona alla notizia a tutti i costi, negli anni in cui le più importanti tragedie italiane hanno riscosso un’elevata attenzione del pubblico. Siamo sulla strada di ritorno, ad un bivio dove è necessaria la separazione dei due protagonisti di questo libro: il giornalismo e l’intrattenimento. Un divorzio salutare per la corretta informazione.
2019- ISBN 978-88-99751-75-3 - brossura